condividi il blog con i tuoi amici

mercoledì 6 novembre 2013

“Fai della tua vita ...

“Fai della tua vita ..un sogno, e di un sogno, una realtà.”

Antoine de Saint Exupery

martedì 5 novembre 2013

"La cosa splendida

"La cosa splendida.. del parlare con gli occhi è che non ci sono mai errori grammaticali. Gli sguardi sono frasi perfette"

(Friedrich Adolph Sorge)

Entrare nella vita di qualcuno è la cosa più bella,

Entrare nella vita di qualcuno è la cosa più bella, complicata e delicata che esista. È questione di saper bussare alla porta di un mondo nuovo per poi aprire il tuo. Un po’ alla volta. Un viaggio in una terra piacevole e sconosciuta, il ‘mosca cieca’ più bello del mondo, un tuffo negli abissi, un giro in giostra che ti lascia senza respiro e i capelli spettinati. Dovrai bilanciare peso e leggerezza, esperienza e consapevolezza del nuovo, coraggio e timori, parole e silenzi. Dovrai abbracciare come se dicessi “Sei a casa” e mollare la presa come a dire “Non ti lego così forte”. Guardare come se non avessi visto niente di più bello e saper distogliere lo sguardo come se tutto il resto potesse distrarti. Chiedere «come va?» con interesse ma senza invadenza. Dovrai saper affrontare e rispettare le farfalle, i battiti, lo stomaco, i periodi “no”, i periodi “si”, gli alti e bassi, i più o meno, i “non so”, i “sono qui”, i “mi fido di te”, i capelli tra le dita, la tenerezza, la curiosità, il vento… In punta di piedi, ma con il battito cardiaco a tutto volume, un concerto rock dove si può trovare la pace. Pronti a togliersi tutto, indossando il sorriso più bello.

lunedì 4 novembre 2013

Se vi hanno educato

Se vi hanno educato a dare del Lei a tutti gli adulti come forma di rispetto...
Se vi hanno insegnato da piccoli a salutare quando entravate in un ambiente...
Se vi hanno insegnato che negli autobus dovevate alzarvi per lasciare il vostro posto alle donne incinte, agli anziani e ai disabili,
se vi hanno educato che i beni pubblici vanno rispettati più dei propri...
Se vi hanno insegnato che l'onestà è un valore e mai un difetto...
Se vi hanno insegnato che il rispetto mostrato è rispetto guadagnato...
Se siete cresciuti con il cibo fatto in casa, se ogni giorno giocavate per ore in strada, perché in casa non c’era neppure un giocattolo...
Se vi mettevano in castigo quando vi comportavate male, e uno scappellotto ogni tanto l'avete preso e vi ha fatto solo bene...
Se avevate una tv in bianco e nero e per cambiare canale dovevate alzarvi ogni volta...
Se non conoscevate l'inglese a sei anni e non avevate il telefonino a nove, ma sapevate bene cos'era l'educazione...
Significa che come me venite da un mondo di valori e regole ormai quasi dimenticato e siete fieri di averli mantenuti.

Se piangi, se ridi.

Se piangi, se ridi.
(Tra lacrime e sorrisi.)

Ci penso a volte. Al potere delle lacrime. Penso a quanto mistero e quanta forza si nascondono dentro una lacrima. O dentro un mare di lacrime. Quante emozioni e quali più svariati sentimenti precedano il momento del pianto. E quante volte, troppo spesso, ci teniamo stretto quel momento che lo precede, senza poi fare il passo successivo. « Piangi, piangi che fa bene ». Dovremmo sentircelo dire ogni tanto. Non succede quasi mai. Sembra che piangere non sia una cosa ben vista, da quasi nessuno, in nessuna parte del mondo. La società ci preferisce forti, tutti d’un pezzo. Come se piangere non fosse sinonimo di forza. È così difficile a volte tirar fuori quello che abbiamo dentro, che quando finalmente riusciamo ad esternarlo dovremmo solo andarne fieri. Vi è mai capitato invece di ridere dalla disperazione? Come a sottovalutare i motivi che c’inducono a piangere? Una vocina nella testa ci suggerisce che non vale la pena soffrirne e preferiamo riderci su, convinti che ridere sia la miglior cura. Ridere è sicuramente positivo, contagioso e sano. Ma nulla toglie che lasciarsi andare ad un pianto più o meno isterico potrebbe darci la stessa soddisfazione, paragonata solo, forse, alla possibilità di poter prendere a calci nel sedere chi ci procura qualsiasi tipo di disagio. Fosse così semplice! Ho conosciuto addirittura persone che avevano finito le lacrime, o almeno così andavano dicendo. Mi raccontarono di aver pianto così tanto in vita loro da rimanere senza lacrime. Si sforzavano alcune volte, si arrabbiavano pure, ma niente, non usciva niente. Penso che possa essere davvero una strana sensazione, praticamente insopportabile. Ho conosciuto altre persone invece, facili al pianto. Ed io mi ci metto in mezzo senza vergogna. Credo fermamente che le lacrime siano sacre, sono parte di noi. Sono l’unica cosa che riusciamo fisicamente a buttar fuori nei momenti di rabbia, l’unico sintomo evidente di un malessere che va combattuto. Arrivano, se ne vanno e non tornano. Forse è per questo che certe persone le tengono così al sicuro. Sarà per non lasciarle andar via che preferiscono farle scoppiare dentro. Ma io credo che se quelle lacrime sono destinate a venir fuori in qualche modo ci riusciranno, e preferirebbero sicuramente farlo mostrandosi al mondo piuttosto che morire in silenzio, esplodendo tra il cuore e lo stomaco. ‘Il paese delle lacrime è così misterioso!’ diceva Antoine de Saint Exupery. Dovrebbe farci riflettere questa frase. Se vi è capitato di vedere qualcuno piangere, vi sarete sentiti come me, incuriositi ed impotenti allo stesso tempo. Si vorrebbe sempre sapere perché qualcuno piange, e soprattutto sapere come aiutarlo, ancor di più se è un adulto. Un bambino te lo racconta il motivo per cui piange, e sa che più griderà e più riceverà attenzioni. Sfrutta le lacrime a suo vantaggio. Un adulto invece se le asciuga con il palmo della mano prima che tu possa notarle. Proprio perché l’attenzione non la vuole attirare. Ma veniamo al dunque… se può esserci un dunque visto l’argomento: Il dunque è che poi c’è Eve. Eve è una ragazza particolare: tutto di lei è particolare: la pettinatura, il colore degli occhi, il modo di parlare. Lei non ha paura di piangere e scoppia a ridere anche nei momenti più inopportuni, perché a suo dire non c’è mai un momento inopportuno per scoppiare a ridere. Se necessario. Peccato però che a volte le succeda ai funerali, o in fila dal medico, o nel bel mezzo di una lezione. Ha imparato a rispondere alle persone che la rimproverano con una frase impertinente: « Meglio ridere che piangere, ma se preferisce che io pianga….». A lei piace ridere e riesce a far ridere chi le sta attorno, con una semplice battuta ridicola delle sue, o con una buffa espressione, ma Eve è sorprendente anche quando piange. Ha la capacità di commuoversi con una certa facilità e le riesce altrettanto facile arrabbiarsi e sfogare tutto il suo nervosismo piangendo, liberamente e senza preoccuparsi delle opinioni altrui. Credo abbia un tasto per i sentimenti molto sensibile. Eve è come un cellulare di nuova generazione, basta sfiorarla per avere una sua reazione. Se ride mostra i suoi bei denti e si tiene la pancia con la mano, come se le si potesse staccare se non la tenesse stretta. E se piange, i suoi occhi diventano più chiari e più luminosi, la pelle cambia colorito e lei sembra brillare. Dice che le lacrime le rendono la pelle più idratata, e sentirle sulle labbra le piace, come se si riprendesse una parte di sé ed ingoiandole potesse conoscersi un po’ più a fondo. Dice che sono dolci e salate un po’ come lei. Il suo motto è « Prendi la vita con ironia ma piangi di gusto ». Esistono anche le lacrime di dolore che diventano lacrime di gioia. In pochi istanti ti abbandona la tensione e le lacrime cattive diventano lacrime buone. Quando ad esempio sei preoccupato per qualcuno, e all’improvviso squilla il telefono, bastano poche parole o un messaggio a riportare tutto in equilibrio. Oppure dare alla luce un figlio, il dolore e la paura che si trasformano in gioia inestimabile. Esistono le lacrime di rabbia, che impiegano un po’ più di tempo a diventare buone, ma quando accade ci si sente liberi e molto più forti. Ci si sente potenti e vogliosi di riscattare quelle lacrime buttate al vento, forse un po’ sprecate. E allora i sorrisi che ne seguono sono ancora più sinceri e più luminosi. Più significativi. Poi ci sono le lacrime degli innamorati. Quelle che riservi solo alla persona che ti ha rubato il cuore. Quelle che solo lei o lui può vedere. Che vogliono dire tutto e niente. A volte sono solo per dire ‘grazie di esistere’ altre volte solo per esprimere disappunto nel modo più sincero possibile. Fatto sta che sono lacrime che vanno baciate via. Non asciugate con la mano o con i lembi della maglietta, ma con il bacio di chi le ha procurate, nel bene o nel male. Una parte di te che diventa sua, e quel respiro sul viso ti fa sorridere ancora una volta. Non possiamo di certo tralasciare le lacrime di coccodrillo. Le lacrime del senso di colpa, che non si addicono al detto “Meglio tardi che mai”. Proprio perché sarebbe meglio non arrivassero. Sono fastidiose per chi le subisce ed insensate per chi le vive. Eve ha sperimentato quasi tutti i generi di lacrime, preferisce di gran lunga quelle di gioia, ma ancora meglio se anticipate da momenti di sconforto. Perché si sa, sono proprio questi momenti a farci apprezzare quelli belli. Non riusciremo nemmeno a riconoscerli se nella vita non si alternassero. Se dovessimo limitarci ad osservare il mondo per quello che è al giorno d’oggi, anche solo fuori dalla porta di casa nostra, forse troveremmo troppo pochi motivi per riderne. Le situazioni difficili alle quali siamo sottoposti ci spengono un po’. Prendono gran parte dei nostri pensieri, rendendoci più freddi e forse insensibili. Credo che la soluzione per affrontarle al meglio sia continuare a vedere il bene di quello che ci circonda, ritagliare degli spazi da dedicare alla positività e a quel che c’è di buono. Accumulare sensazioni felici come una scorta contro le carestie. Perché di questi tempi c’è carestia di sentimenti e di buonumore. E tirarle fuori al momento giusto, indossandole come il più bello degli abiti, potrebbe come minimo migliorarti la giornata. Scorte di sorrisi, in caso di necessità. È un po’ quello che fa Eve, sfoggia un sorriso al momento giusto per rallegrare se stessa e gli altri, una sorta di volontariato che toglie gran poco tempo a chi lo fa e lascia molto a chi lo riceve. Riesce a racimolare sorrisi insieme alle mance che le da la nonna. Perché con i soldi non si comprano attimi di felicità. Ne accumula quantità industriali, e li libera al momento opportuno quando sente che il mondo le sta per cadere addosso. Anche se prima si abbandona sotto quel peso, per poter poi apprezzare di più i propri sorrisi che escono dal “salva sentimenti”, una sorta di salvadanaio per l’umore, che tiene nascosto là dove nascono i sogni. Al sicuro. E se vogliamo approfondire un po’ di più la questione, si può aggiungere che su questo argomento si trovano in disaccordo anche i più famosi personaggi della letteratura. George Gordon Byron è convinto che chi ha da fare non ha tempo per le lacrime. La teoria di Hermann Hesse è diversa: Le lacrime sono lo sciogliersi del ghiaccio dell’anima. Io credo che la cosa migliore sarebbe equilibrare lacrime e sorrisi. Lasciando spazio semplicemente a quello che siamo e a quello che proviamo. Con i sorrisi curiamo noi stessi e gli altri, con le lacrime sfoghiamo delusioni e dolore. Ci rafforziamo. E restando alla teoria di Eve, piangere ci aiuterà anche a mantenere una pelle sorprendentemente idratata. Quello che sto cercando di dirvi, è che la vita va affrontata senza paura di mostrarsi, e va vissuta con tutti i suoi sorrisi e le sue lacrime. Nulla è sprecato. In un modo o nell’altro qualsiasi cosa ci accada ci insegna qualcosa che prima non sapevamo, il come tenerlo a mente spetta solo a noi. C’è chi racconta, chi ride, chi piange, chi scrive…

Le persone più belle

Le persone più belle che abbiamo conosciuto sono quelle che hanno conosciuto la sconfitta, la sofferenza, lo sforzo, la perdita e hanno trovato la loro via per uscire dal buio. Queste persone hanno una stima, una sensibilità, e una comprensione della vita che le riempie di compassione, gentilezza e un interesse di profondo amore. Le persone belle non capitano semplicemente; si sono formate.

(E. K. Ross)

Pensiamo troppo

Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che di macchine abbiamo bisogno di umanità.

Più che di intelligenza
abbiamo bisogno di dolcezza e bontà.

Charlie Chaplin

L’umorismo è lo zucchero della vita!

L’umorismo è lo zucchero della vita!

- Trilussa -

"Non basta capirsi con le parole.

"Non basta capirsi con le parole. Bisogna capirsi con gli sguardi, con i sorrisi, con la mente...e soprattutto con il cuore."

(M. Soldano)

"Non stancarti mai ..


"Non stancarti mai di aspettare perché il giorno più bello della tua vita può arrivare domani."
[Un cuore pulito di R. Battaglia]


Mi piace credere ..

Mi piace credere che non tutto abbia fine.. che alcune cose, alcune persone...sopravvivano ad ogni tempo ed ogni tempesta."



-- Silvana Stremiz

La piu' alta forma di intelligenza

La piu' alta forma di intelligenza ..

L'amore ha l'aspetto di un cane

L'amore ha l'aspetto di un cane


venerdì 1 novembre 2013

Non ci sono vie di mezzo.

Le persone come me hanno sentito almeno una volta un vuoto incolmabile all'altezza dello stomaco, e non era fame. Perché hanno provato a mangiare intere vaschette di gelato e quel vuoto è rimasto. Le persone come me hanno pianto, tanto, troppo e adesso magari si ritrovano senza lacrime da versare. Le persone come me conoscono gli addii. Questo è un inno per tutte le persone che cadono, ma si rialzano più forti di prima. Per quelle persone che ci credono ancora, nonostante le delusioni e per quelle che non hanno mai smesso di crederci. Per chi ha creduto in qualcuno e magari si è sbagliato,per chi si è innamorato e per un attimo ha creduto che potesse durare, per chi crede che le cose belle succedono, ma più per caso, più quando non le stavi cercando. E son di certo le più belle. Per chi ha deciso che crederci ancora non è una brutta malattia, per chi vive i ricordi a volte con un sorriso, a volte invece piangendo. Per chi a volte vorrebbe sparire, per chi sorride e si sente bello/a anche senza una persona accanto che glielo ricordi ogni ora. Per chi si prepara con cura, per chi impiega ore a scegliere il vestito del sabato sera e non solo, anche se non ha nessuno ad aspettarla/o sotto casa. Per chi si nasconde dietro un rossetto o dietro un bel vestito, ma a volte vorrebbe spronfondare in felpe tre volte più grandi. Per chi ha il coraggio di andare avanti, anche se ogni giorno è una sfida. Per chi ha urlato per la strada, per chi si è sentito sbattere porte in faccia, per chi ha cercato comprensione e non l'ha mai ottenuta. Per chi si è messo in gioco senza paura di perdere tutto, per chi ha scritto lettere o sms che non ha mai inviato, per chi ha urlato sotto una finestra, per chi ha dedicato canzoni, per chi ha teso mani, per chi ha offerto aiuto, anche se poi il loro invito non è stato accettato. Questo è per le persone come che hanno alle spalle storie mai inziate e storie lasciate a metà. Per chi ha sempre accanto un pacchetto di sigarette, che ormai è diventato un amico fidato. Per chi ha due cuffie che lo salvano dal mondo, ed un foglio con una penna, per chi ha alle spalle storie finite peggio di come si sperava. Per chi come me fa finta di avere un cuore che non sente il dolore, per quelle persone che fanno finta di non sperarci più, quando in realtà ci stanno ancora sperando, non hanno mai smesso, non hanno intenzione di smettere. Per quelle persone che proprio quando dicono di non crederci più, ci stanno credendo più che mai. Per quelli che fingono di non sperarci, perchè in realtà ci sperano troppo e non vogliono mostrare le loro debolezze. Per quelli che si nascondono dietro un "ma l'amore è tutta una fregatura", per quelli che mostrano di avere i sentimenti in vacanza. Per chi ha una bottiglia di vodka come amica, per quelli che hanno sempre un accendino e una moleskine nella borsa, per chi ha nascosto i sogni e i rimpianti negli occhi. Per chi ha amato troppo, con troppe parole e pochi fatti, troppo intensamente, troppo dolcemente, ma mai troppo poco. Per chi a volte si sente un vincitore e a volte un perdente. Per quelli che non conoscono le mezze misure. Questo è per chi come me che ha ancora e sempre la forza di credere nell'amore. Perché nell'amore o ci credi o non ci credi.
Non ci sono vie di mezzo. cit.

“La MORTE non è niente. (Henry Scott Holland)

“La MORTE non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.”